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Sagrestia Nuova ::

Nel 1519 i Medici lo incaricano di realizzare una seconda cappella funeraria nella chiesa di San Lorenzo a Firenze, la cosidetta Sagrestia Nuova, destinata ad accogliere le tombe dei Capitani Giuliano duca di Nemours e Lorenzo duca di Urbino, morti di recente, e quella dei Magnifici Lorenzo e Giuliano de' Medici.
Il primo progetto michelangiolesco è quello di un monumento isolato al centro della sala ma, in seguito a discussioni con i committenti, lo cambia prevedendo di collocare le tombe dei Capitani addossate al centro delle pareti laterali, mentre quelle dei Magnifici, addossate entrambe alla parete di fondo davanti all'altare.
L'opera venne iniziata nel 1525 circa: la struttura in pianta si rifà alla Sagrestia Vecchia, sempre nella chiesa di San Lorenzo, del Brunelleschi: a pianta quadrata e con piccolo sacello anch'esso quadrato. Grazie alle membrature, in pietra serena e a ordine gigante, l'ambiente acquista un ritmo più serrato e unitario; inserendo un mezzanino tra le pareti e le lunette e aprendo tra quest'ultime delle finestre architraviate, dà alla sala un potente senso ascensionale concluso nella volta a cassettoni di ispirazione antica.
Le tombe che sembrano far parte della parete, riprendono nella parte alta le edicole, che sono inserite sopra le otto porte dell'ambiente, quattro vere e quattro finte. Le tombe dei due capitani si compongono di un sarcofago curvilineo sormontato da due statue distese con le Allegorie del Tempo; in quella di Lorenzo il Crepuscolo e L'Aurora, mentre in quella di Giuliano La Notte e il Giorno. Si tratta di figure massiccie e dalle membra poderose che sembrano gravare sui sarcofagi quasi a spezzarli e a liberare le anime dei defunti ritratti nelle statue inserite sopra di essi. Inserite in una nicchia della parete, le statue non sono riprese dal vero ma idealizzate mentre contemplano, Lorenzo in una posa pensierosa e Giuliano con uno scatto repentino della testa, la statua posta sull'altare con la Vergine allattante il Bambino. Quest'ultima è simbolo di vita eterna ed è fiancheggiata dalle statue dei santi Cosma e Damiano (protettori dei Medici) eseguite sul modello del Buonarroti, rispettivamente da Giovanni Angelo Montorsoli e Raffaello da Montelupo.
All'opera, anche se non continuativamente, lavorerà fino al 1534, lasciandola incompiuta: senza il monumento funebre dei Magnifici, le sculture dei Fiumi alla base delle tombe dei Capitani e forse di affreschi nelle lunette

 

Scheda ::



Sagrestia Nuova

A partire dal 1520 Michelangelo si dedicò alla progettazione di una nuova sagrestia per la Chiesa di San Lorenzo a Firenze . L'incarico gli fu dato dal Cardinale Giulio de' Medici, il futuro Papa Clemente VII, con l'obiettivo di creare una cappella funeraria destinata ad accogliere le tombe dei Medici. È evidente che Michelangelo si ispirò alla vicina Sagrestia Vecchia del Brunelleschi, ma con una ben diversa interpretazione dei rapporti spaziali ed una forte accentuazione del verticalismo. La pianta quadrata è coperta da una cupola a cassettoni radiali con finestre trapezioidali nelle lunette e membrature architettoniche in pietra serena che crea un forte risalto sulle pareti bianche. Sui quattro lati si alternano porte, finestre e nicchie coronate da frontoni con effetti di intensa plasticità, il tutto investito dalla luce che cade dall'alto rispecchiata dalle superfici marmoree delle pareti e culminante sulle sculture delle tombe. È straordinario il modo in cui il complesso architettonico si trovi in sintonia con le statue (anch'esse scolpite da Michelangelo), infatti gli aggetti fanno risaltare le ombre, dando all'insieme una bellezza austera e melanconica.


Tomba di Giuliano De Medici