Premessa

Durante l’anno scolastico 1995/96 mi sono imbattuta in un libro che mi ha divertito e spinto a cercare di adattarlo a rappresentazione teatrale per farla poi recitare ai miei alunni della II A pensando che poteva essere un modo divertente per far studiare loro la teoria della relatività.

Ho scritto il copione e la sceneggiatura, cercando di restare quanto più possibile fedele al testo, anche se il finale è diverso preferendo come chiusa  l’augurio da parte dei tre personaggi, Adriana Haller, Isaac Newton e Albert Einstein, che il mondo capisca, prima che sia troppo tardi , che le armi nucleari sono un pericolo per l’umanità , e che l’energia nucleare può essere invece utilizzata per scopi pacifici, per la crescita di un mondo civile,  

Ho avuto poi l’idea di creare le figure dei sapientini, alunni seduti tra il pubblico che all’occorrenza si dovevano alzarsi e spiegare meglio il concetto che in quel momento i personaggi sul palcoscenico stavano affrontando.

Il copione era in italiano, ma quando abbiamo cominciato le prove gli alunni si sono divertiti a preparare esilaranti siparietti in dialetto napoletano, aggiungendo anche battute spiritose e divertenti che ho deciso immediatamente di aggiungere nel copione, (dialoghi riportati in rosso nel copione, sia pure tradotti in italiano per la difficoltà di scrivere il testo  in napoletano)

Ho lasciato liberi i ragazzi di costruire le scene e di utilizzare i materiali che credevano opportuni: inoltre ogni sapientino ha indossato una maglietta bianca su cui ha scritto  la formula che doveva spiegare, aiutandosi anche con cartelloni e schemi.

Alla rappresentazione, che si è tenuta nella sala che oggi prende il nome di sala Di Giacomo, prima delle feste natalizie, sono stati invitati tutti i docenti e gli alunni del corso A oltre alla vicepreside Salinari  e altri colleghi interessati all’esperimento.

E’ stato realizzato il video della rappresentazione( senza pubblico) e sono state anche effettuate le riprese in diretta.  

Credo che sia stata una delle cose più belle e coinvolgenti che abbia mai sperimentato in una classe, anche perché devo dire che gli alunni di quella IIA (a.s.1995/96) sono stati veramente eccezionali per impegno e voglia di studiare magari anche divertendosi.

Mi sento di ringraziarli tutti per come hanno affrontato questa esperienza a dir poco singolare!

  Grazie ragazzi!!!

 

Scheda del libro “Una formula cambia il mondo  - Newton, Einstein e la teoria della relatività” di Harald Fritzsch

Immaginiamo un incontro tra Newton, Einstein e un fisico contemporaneo che chiacchierano e si scambiano opinioni mentre viaggiano per l’Europa….

Questa è la trama del libro di Harald Fritzsch.

Il professore Haller, ricercatore del CERN , centro di ricerca per la fisica delle particelle elementari a ovest di Ginevra, incontra Newton (a cui è stato concesso di tornare per un po’ sulla terra) a Cambridge .

I due si mettono a parlare di fisica e il discorso cade subito sulla teoria della relatività.

Decidono quindi di recarsi insieme a Berna, dove il giovane Einstein produsse i suoi memorabili scritti, e lì incontrano Einstein (anche lui tornato magicamente sulla terra).

Inizia così un frizzante incontro a tre in cui la teoria della relatività viene finalmente accettata dal padre della fisica classica .

A questo punto Haller prende l’iniziativa e la discussione tocca temi di drammatica attualità, dalla produzione di energia alle armi atomiche e alla responsabilità degli scienziati. A un certo punto Haller si accorge di aver sognato.

L’autore

Harald Fritzsch è nato a Zwickau nel 1943. Ha lavorato al CERN di Ginevra, alle Università di Pasadena e di Berna. Dal 1980 è professore di Fisica a Astrofisica al Marx Plance Istitut di Monaco di Baviera.

Gli alunni della II A a.s. 1995/96 che hanno partecipato alla rappresentazione teatrale “Una formula cambia il mondo”, atto unico liberamente tratto dal libro

“Una formula cambia il mondo  - Newton, Einstein e la teoria della relatività“

 di Harald Fritzsch” - Edizioni  Bollati Boringhieri  anno 1992

 

Manuela Alfe'                                        Roberta Garofalo

Ernesto Barbieri                                    Umberto Iavarone

Alessandra Bianco                                Carlo Irollo

Umberto Capano                                   Antonella Lettieri

Giancarlo Citterio                                  Filomena Marotta

Rosario Comotti                                     Francesca Minichino

Gaia Conte                                             Roberta Palazzo

Jean Francois De Martino Rosaroll     Bianca Santillo        

Gabriella Donadio                                 Emmanuele Santoro

Anna Dovere                                          Sabrina Tallarino

Gaetano Esposito                                  Concetta Vaccaro

Giuseppe Ferraro                                  Fabio Zuppardi

Andrea Fulvio                  

Sara   Gargiulo           

Personaggi ed interpreti

Adriana Haller                                                          Manuela Alfè

Isaac Newton                                                              Rosario Comotti

Albert Einstein                                                            Ernesto Barbieri

I pettegola                                                                    Bianca Santillo

II pettegola                                                                   Gaia Conte

Albert Michelson                                                         Andrea Fulvio

Edward Morley                                                            Fabio Zuppardi

Galileo Galilei                                                              Filomena Marotta

Paradosso a cavallo di un raggio di luce                 Sabrina Tallarino

                                                                                        Carlo Irollo

Paradosso dei gemelli                                                  

I gemella                                                                       Antonella Lettieri

II gemella                                                                      Alessandra Bianco

Muone                                                                            Sara Gargiulo

Tachione                                                                         Francesca Minichino

Sapientini                                                                       

                                                                                         Gabriella Donadio

                                                                                         Anna Dovere

                                                                                         Giancarlo Citterio  

                                                                                         Gaetano Esposito

                                                                                         Giuseppe Ferraro                                                                                                                  

                                                                                         Concetta Vaccaio

                                                                                         Umberto Capano

                                                                                         Emanuele Santoro

                                                                           Jean Francois De Martino Rosaroll

                                                                                         Roberta Garofano

Effetti speciali                                                                 Umberto Iavarone

Trucco                                                                              Roberta Palazzo

                                                                                   

Atto unico liberamente tratto dal libro

“Una formula cambia il mondo  - Newton, Einstein e la teoria della relatività

 di Harald Fritzsch” - Edizioni  Bollati Boringhieri  anno 1992

Scena 1

Ambiente : Cambridge - Trinity College – dicembre 1995

Personaggi :

Adriana Haller , professoressa di fisica all’’Università di Berna

Isaac Newton , scienziato, professore di fisica al Trinity College di Cambridge

1° sapientino:storia di Newton

due pettegole : storia di Newton

I due  passeggiano nel cortile del college , non si conoscono ma si osservano con attenzione .

N- Scusi, sa che ore sono?

H- Chi può saperlo, mica esiste un tempo assoluto!

N- Bella giornata vero?

H- Beh, guardi tutto è relativo!

H- Ho sempre desiderato visitare il luogo in cui ha lavorato Newton

N- Lei deve essere una fisica

H- Infatti, e non mi crederà ma io sto cercando proprio Isaac Newton

N- Bene, non ha più bisogno di cercare, Isaac Newton sono io !

(e le fa un baciamano)

Massimo stupore da parte di H

Dalla sala si alza un sapientino:

Sapientino:Storia di Newton

Nacque nel 1642 a Woolstharpe nel Linconlshire;nel1661 entrò nel TRINITY COLLEGE di Cambridge,qui elaborò il"calcolo delle flussioni",cioè il calcolo infinitesimale.Nel 1665-1666 tornò a Woolsthorpe,a causa della peste,e qui ebbe per la prima volta l'idea della gravitazione universale e si dice che questa idea gli venne meditando sulla caduta di una mela da un albero sotto cui stava riposando. Subito dopo,abbandonata questa idea,approfondì gli studi di ottica e costruì un telescopio a riflessione. Intanto venne a conoscenza delle esatte misure riguardo le dimensioni della terra,calcolate nel 1671 da Jean Picard e pubblicò nel 1687 i PHILOSOPHIA NATURALIS PRINCIPIA  MATHEMATICAHotwordStyle=BookDefault;  dedicati alla Royal Society,di cui fu eletto presidente nel  1703. In questa opera egli espose la sua teoria sulla gravitazione universale: immaginò che fra i corpi si esercitassero forze attrattive che dipendevano solo dalla quantità di materia di cui i corpi erano costituiti e dalla loro distanza. Queste forze modificavano lo stato di moto e di quiete dei corpi, sottoponendoli ad una accelerazione proporzionale alla loro intensità. Newton riuscì a riassumere tali idee formulando la legge di gravitazione universale e i principi della dinamica.

Con la legge di gravitazione universale egli spiegò perchè i pianeti si muovono su un'orbita ellittica.

                          F=G* m1*m2/r2

G = costante di gravitazione gravitazionale.

FRA DUE CORPI AGISCE UNA FORZA DI ATTRAZIONE F CHE E' DIRETTAMENTE  PROPORZIONALE AL PRODOTTO DELLE MASSE m1*m2 E INVERSAMENTE PROPORZIONALE AL QUADRATO DELLA LORO DISTANZA r.

 Newton morì il 20 marzo del 1727 e fu sepolto nell'abbazia di Westminster.

Per quanto riguarda la diatriba con Leibniz sulla paternità del calcolo infinitesimale possiamo dire che Newton nella prima stesura dei Principia ammise che Leibniz  possedeva un metodo simile , ma nella terza  edizione Newton eliminò il riferimento a Leibniz.

Oggi è chiaro che la scoperta di Newton precedette quella di Leibniz di circa 10 anni ma che d'altra parte la scoperta di Leibniz fu fatta indipendentemente da quella di Newton : inoltre a Leibniz va riconosciuta la priorità di pubblicazione

A questo punto entrano in scena due pettegole che parlando tra loro raccontano sinteticamente la vita di Newton.

 

I pettegola- Che fisico, ma chi è?

II pettegola – Ma come non lo sai è Isaac Newton il più grande fisico di tutto il 600’. Un uomo eccezionale che non si fermò neanche di fronte a grandi catastrofi come la peste. Infatti quelli della peste furono per lui anni di profondi studi. A questo periodo risale l’aneddoto della caduta della mela grazie al quale arrivò a formulare la legge di gravitazione universale .

I pettegola- E tutto questo per una mela!

II pettegola- Fosse tutto per la mela! Inventò anche il telescopio a riflessione e non solo; scrisse anche un libro : “Philosophiae Naturalis Principia Matematica”

(esitando)

 I pettegola-I Principia…ma è il libro dove si parla del calcolo infinitesimale , è lui quello della disputa con Leibniz , ma avrà venduto un sacco di copie …

Tiene pure i soldi!!

(cerca pure di avvicinarsi a lui con veemenza ma l’altra la ferma)

II pettegola- Si, ma secondo me con lui non c’è niente da fare!

Le due pettegole escono di scena

N- Immagino le debba delle spiegazioni : alcuni giorni fa mi è stato permesso di rivisitare il mio vecchio  luogo di lavoro.  

Può immaginare quante cose nuove per me : il traffico per strada , quella cosa che voi chiamate luce elettrica , ecc. Ho dato un’occhiata alla biblioteca e

devo confessare che ho delle grosse difficoltà.

H-Non c’è da stupirsi . Durante i 300 anni trascorsi dalla prima edizione dei Principia la fisica è molto cambiata : due esempi :la teoria della relatività e la meccanica quantistica. 

N- Ma che cos’è questa teoria della relatività?

 Ho cercato di capirne qualcosa ma devo confessarle che non ci sono riuscito.

H-Allora propongo di esaminare insieme gli aspetti essenziali di questa teoria.

N- Ho letto che la teoria della relatività è strettamente connessa alle proprietà della luce.

H-Oggi la velocità della luce è nota con estrema precisione : un raggio di luce percorre in un secondo la distanza di 299.792.458 metri. E l’errore è al più di un metro al secondo.

N- E’ un risultato fantastico!

H- Ma la sorprenderà sapere che tale valore è sempre lo stesso , qualunque sia la direzione e il sistema di riferimento

N- Ma questo è assurdo , contraddice il buon senso!!

(con rabbia)

H- Però è stato provato sperimentalmente

N- Come vorrei poter parlare con Einstein in persona!.

H- Anch’io!

N- Mi piacerebbe almeno visitare il luogo dove ha lavorato a Berna. Vuole accompagnarmi?

 H.D’accordo

I due si avviano a braccetto verso le quinte ed escono.

SCENA  2°

Berna -

Interno della casa di Einstein - via Kramgasse n.49

PERSONAGGI

Adriana Haller

Isaac Newton

Albert Einstein

1° sapiantino : vita di Einstein

2° sapientino : vita di Einstein

Michelson

Morley

Galieo Galilei

3° sapientino: paradosso a cavallo di un raggio di luce

4° sapientino:eventi simultanei

5° sapientino: dilatazione del tempo

6° sapientino: tabella di g

le due gemelle: paradosso dei gemelli

7° sapientino:contrazione delle lunghezze

muone:prova della dilatazione del tempo e contrazione delle lunghezze

tachione

8° sapientino:aumento della massa

protone : prova dell’aumento della massa nell’acceleratore di particelle

9° sapientino : fissione nucleare 

In fondo al palcoscenico un uomo è immerso nei suoi calcoli davanti a una lavagna (Einstein) .

H e N sono in primo piano .

N guarda verso il fondo ,poi rivolto ad Haller:

N- Ho il piacere di presentarle il padrone di casa: Albert  Einstein.

  Einstein  si gira sorpreso

Dal pubblico si alzano due alunni che ricoprono il ruolo di sapientini e raccontano in breve la STORIA DI EINSTEIN e subito dopo si risiedono tra il pubblico

I sapientino- Vita di Albert Einstein

Albert Einstein  nacque ad Ulm nel 1879 . L'anno seguente la sua famiglia si trasferì a Monaco di Baviera , dove il padre Hermann aveva messo su una piccola ditta per il commercio di materiale elettrico . L'interesse di Albert per la matematica ,le scienze naturali , la filosofia si manifestò già al liceo (il Luitpold Gymnasium di Monaco ). A quindici anni Albert lasciò la Germania per seguire i suoi genitori in Italia,dato che suo padre si era trasferito a Milano. Frequentò per un anno la scuola cantonale di Aarau (Svizzera)e lì sostenne l'esame di maturità. Al momento dell'iscrizione all'università, scelse lo studio della matematica e della  fisica al Politecnico di Zurigo , dove  si laureò nel 1900. Non riuscì, però, ad ottenere un posto di assistente come desiderava e fu costretto per due anni a fare supplenze in varie scuole, finché non fu assunto come impiegato all'Ufficio Brevetti di Berna,ove rimase fino al 1909. Fu in quegli anni che ebbe le geniali intuizioni che inaugurarono una nuova era  per le scienze .

Nel 1905 sugli " Annalen der Physik" , apparvero i lavori che segnarono l'inizio della celebrità di Einstein (La teoria della relatività ristretta).

Nel 1909 ottenne un incarico come docente di fisica teorica presso l'Università  di Zurigo.

Nel 1911 fu nominato professore ordinario all'Università di Praga e nel 1912 al Politecnico di Zurigo.

Trasferitosi a Berlino nel 1914 , ebbe l'offerta prestigiosa di una cattedra di ricerca presso l'Università di Berlino .

II sapientino- Einstein, in quegli anni mise a punto la sua Teoria della relatività generale ed ottenne il Premio Nobel nel 1921 per aver dato una interpretazione quantistica all'effetto fotoelettrico.

Nel 1933 Hitler prese il potere ed Einstein , che in quel periodo si trovava negli Stati Uniti, decise di rimanere lì e di non tornare mai più in Germania.

Trascorse gli ultimi venti anni della sua vita negli Stati Uniti , all'Istitut for Advanced Study di Princeton, fino alla sua morte avvenuta il 18 aprile 1955.

I sapientini si siedono

Sul palcoscenico intanto i tre si stringono la mano.

N- Come è possibile che la velocità della luce sia la stessa ovunque?

 E-Lasci che l’esperimento di Michelson e Morley le venga descritto dagli stessi interessati.

ESPERIMENTO DI MICHELSON E MORLEY

Entrano i due scienzati Michelson e Morley e descrivono l’esperimento utilizzando una lavagna

Michelson- La velocità della luce è una costante e non dipende dal sistema di riferimento. E il nostro esperimento lo prova. Ora lascio la parola al mio collega che illustrerà il funzionamento della macchinetta

Morley – No, niente macchinetta, questa è una cosa seria .L'esperimento si avvale di un interferometro  disposto orizzontalmente ed orientato in modo tale che uno dei due raggi interferenti sia parallelo e concorde con la velocità di rivoluzione della terra intorno al sole .Sullo schermo si osservano frange di interferenza; ruotando lo strumento , se la propagazione della luce dipendesse dal moto della terra , si dovrebbe notare uno spostamento delle frange di interferenza  , e ciò non si è verificato. Ciò dimostra che la velocità della luce è costante e non dipende dal sistema di riferimento. 

                               

                                                                                                                 

Interferometro usato da Michelson e  Morley per l’esperimento

N- Ma per questo esperimento avete anche avuto un premio, il Nobel vero?

Morley-Lui ha vinto il Nobel e io no. Ma sono belli questi fatti. Però io me le riccordo queste cose!!

(esce tutto stizzito seguito da Michelson)

N - Allora la velocità della luce è proprio costante

( con voce bassa)

H- La velocità della luce è costante in ogni sistema di riferimento

N- Ma nessun oggetto può raggiungere  una velocità uguale o superiore a quella della luce ?

H- Assolutamente no . E per convincerla  Albert le illustrerà un suo classico paradosso.  Ma prima sentiamo cosa ci dice Galilei

Entra Galilei

G- Occorre introdurre , a questo punto , il mio principio di relatività !

N- Anche lui !

H- Non si preoccupi , questo lo sa anche lei .

G- Oh,insomma fatemi dire : un osservatore solidale con un sistema inerziale ( in moto rettilineo uniforme) , non è in grado di dire se esso si sta muovendo o no.

N- Ma questo cosa c’entra?

H- C’entra , c’entra . Arriviamo al paradosso “ a cavallo del raggio di luce “

Entra un alunno cavalcando una mazza di scopa travestita da raggio di luce con uno specchio in mano

A- Oh guarda!. Non riesco a vedermi allo specchio!

PARADOSSO A CAVALLO  DEL RAGGIO DI  LUCE

L’alunno scende dal raggio di luce e spiega:

Alunno-Nessun oggetto può viaggiare ad una velocità uguale o superiore a quella della luce.

Per spiegare ciò si ricorre ad un paradosso : se viaggiassi a cavallo di un raggio di luce (ossia all'interno di un sistema isolato che si muove alla velocità della luce) con uno specchio in mano , non riuscirei a vedere la mia immagine riflessa , perchè un raggio luminoso che parte dal mio volto non sarebbe in grado di raggiungere lo specchio che si muove con la stessa velocità (quella della luce ), ma in tal caso sarei in grado di affermare che il mio sistema è in moto, con una velocità uguale o superiore a quella della luce, mentre ciò contraddice il principio di relatività galileiano per cui all'interno di un sistema isolato non si è in grado di stabilirne il moto o la quiete.

N- Ho capito. Nessun oggetto può raggiungere o superare la velocità della  luce , che è l’unica costante .(rivolto ad E.) Ma sostenendo la invarianza della velocità della luce lei contraddice le leggi fondamentali dello spazio e del tempo

E- E’ proprio ciò che ho proposto nel 1905 con la teoria della relatività .La luce può essere capita solo se si definiscono in modo nuovo i concetti di spazio e tempo. Proviamo a chiarire le cose con un esempio.

A questo punto si alza un sapientino dal pubblico e con un cartellone spiega il nuovo concetto di eventi simultanei

                                                        Eventi simultanei

              C                                                       M                                                        T           

(cartellone)

 Sapientino-  Dal punto medio M di un’astronave ( il rettangolo del cartellone) che si muove di moto rettilineo uniforme con velocità v  nella direzione CT, parte un raggio di luce .

Se l’astronave fosse ferma , il raggio raggiungerebbe contemporaneamente la testa T e la coda C dell’astronave , ma siccome si muove , C verrà raggiunta prima di T perchè C viene incontro al raggio mentre T si sposta nella direzione di v .

Due eventi quindi che sono simultanei in un riferimento ( in quiete),   non lo sono più in un altro riferimento ( in moto )

Ossia  per un osservatore O’ solidale col sistema astronave, che si muove con velocità v,  gli eventi sono simultanei, mentre per un osservatore  O fermo fuori dall’astronave gli eventi non sono simultanei .

Il sapientino si risiede tra il pubblico

E. Quindi esiste un tempo per l’osservatore O’ ed un altro per l’osservatore O

I due tempi sono diversi , ossia non esiste un tempo assoluto.

N- E’ proprio sicuro che non vi sia un’altra spiegazione ?

H- Posso assicurarle che non esiste nessuna altra spiegazione , solo che il valore della velocità della luce è così elevato che  le variazioni dello spazio e del tempo saranno minime, finché si considerano velocità piccole rispetto ad essa. 

Ma non appena ci si avvicina alla velocità della luce lo spazio si contrae ed il tempo si dilata .

Si alzano dal pubblico due sapientini e dimostrano  con l’aiuto di un cartellone la dilatazione del tempo

DIMOSTRAZIONE DELLA DILATAZIONE DEL TEMPO

S1- Consideriamo una cabina che si muova di moto rettilineo uniforme con velocità v, percorrendo il tratto 2a nel tempo t per un osservatore O fuori di essa. Nella cabina vi è un osservatore O' ed uno specchio posto sul soffitto a distanza d' da O'.

Se O' lancia un segnale luminoso verso lo specchio , esso percorrerà il tratto 2 d' nel tempo t', mentre l'osservatore O vedrà percorrere il tratto 2d nel tempo t, lo stesso tempo impiegato dalla cabina per percorrere 2a.

Ovviamente i due tempi t' e t non sono uguali : t' = 2d'/c ; t = 2d/c ed essendo a e d' i cateti di un triangolo rettangolo di ipotenusa d con semplici calcoli si ottiene:     

                                                     t = t'/

 

Un altro sapientino illustra il cartellone di g

TABELLA DI   g =1/

Casella di testo:  
% c
v(km/s)
v/c
g
10% c
30000
0.1
1.05
50% c
150000
0.5
1.155
90% c
270000
0.9
2.294
99% c
297000
0.99
7.09
999% c
299000
0.999
22.4
 
 

  

 

 

           

 

 

                                                (cartellone)

 E- Può essere forse significativo il paradosso dei gemelli

 H, N e E escono di scena

Si ricostruisce la scena per il paradosso dei gemelli : una stanza in cui due gemelli parlano di fare un viaggio su di un’astronave

Si alza un sapientino dal pubblico

Sapientino:

PARADOSSO DEI GEMELLI

Se uno di due gemelli parte per un viaggio interplanetario su di un'astronave che si muove con una velocità vicina a quella della luce ,egli vedrà scorrere il tempo sull'astronave  più lentamente per cui , quando tornerà sulla terra troverà il suo gemello invecchiato di 50 anni ,mentre per lui sono passati solo pochi mesi. Questo perchè a velocità vicine a quelle della luce il tempo rallenta . Il problema è che per ora non siamo in grado di costruire oggetti che raggiungano tali velocità

Il sapientino si siede

I gemella-(rivolta alla gemella) Oggi è il nostro compleanno e tu vuoi partire per lo spazio, ma non puoi restare sulla terra un altro poco, il tempo di mangiare una fetta di  torta e bere un bicchiere di spumante?

 II gemella- Ma che vuoi da me, sorella mia, non lo sai che per il progresso della scienza si deve fare questo e altro?

Ma non ti preoccupare io tra poco sono un’altra  volta qua.

I gemella- Ma ti sei portato tutto occorrente? Roba pesante ci vuole e poi mi raccomando mettiti delle pietre in tasca perché visto che devi passare per la luna là il peso è la metà della metà e tu sei già una alicetta!

II gemella- 1/6 veramente .Comunque non ti preoccupare ho preso tutto. Però ora fammene andare se no la navicella parte e io reste a piedi.

Le sorelle si salutano

Cambio di scena : la gemella entra nella navicella (scatola di cartone) si mette un casco da moto in testa  e comincia a volteggiare per il palcoscenico.

Cambio di scena : la I gemella è diventata una vecchina che fa la calza seduta su di una sedia a dondolo

I gemella – Madonna mia, sono passati già 50 anni, ma quando torna  mia sorella?

II gemella – (entrando in casa) Scusate cercavo  mia sorella!

I gemella – Ma sono io!

II gemella- Gesù, io sono tua sorella! Ma come ti sei fatta vecchia!

I gemella – Ma che nello spazio si fanno questi lifting?

II gemella- Ma quale lifting e lifting, noi due mesi fa abbiamo compiuto 20 anni!

I gemella – Ma tu nello spazio ti si scimunita? Noi abbiamo 70 anni!!

II gemella – Ho capito cosa è successo: è un semplice effetto relativistico!

Siccome la mia navicella si è mossa a velocità vicina a quella della luce per me il tempo è passato più lentamente e per te sono passati 50 anni!

I gemella- Madonna mia, ma che significa questo fatto?

II gemella- Tu poi non capisci mai niente!

Ma non ti preoccupare vieni con me che ti scrivo qualche appuntino e poi la prossima volta, nello spazio, ti porto con me.

Le due gemelle escono di scena

H- Ma anche lo spazio si contrae nella direzione del moto .

E- Infatti . Ecco la spiegazione

Si alza dal pubblico un sapientino che dimostra mediante un cartellone la

CONTRAZIONE DELLE LUNGHEZZE 

S- Una cabina si muove di moto rettilineo uniforme con velocità v , percorrendo il tratto L per un osservatore O nel tempo t , mentre un osservatore O' vede il tratto L' percorso nel tempo t' relativistico quindi :

             L= v t = v t’ g = L’ g

H- Oggi una prova  della dilatazione del tempo e della contrazione dello spazio è data dal decadimento del muone m

Entra in scena il muone m

Muone - Sono una particella prodotta dai raggi cosmici negli strati superiori dell’atmosfera  e viaggio ad una velocità molto vicina a quella della luce ( g    = 20 ).

Malgrado la mia vita sia brevissima (il mio tempo di dimezzamento è di 1,5 ms), riesco, grazie alla dilatazione del tempo ed alla contrazione dello spazio, ad arrivare sulla superficie della terra prima di decadere (trasformandomi in un elettrone e due neutrini)

Infatti, nato a 9 km di altezza dalla terra, dovrei percorrere solo 0,45 km prima di decadere, dato il mio tempo di dimezzamento (1,5 ms), ma siccome  la mia velocità è altissima  (corrispondente a g = 20 ) la distanza di 9 km diventa (dividendo per 20 ) proprio 0,45 km che è la distanza che effettivamente posso percorrere prima di decadere.

Inoltre il tempo di 1,5 ms (il mio tempo) diventa per un osservatore sulla terra

1,5 ms x 20 = 30 ms che è proprio il tempo necessario per percorrere il tratto di 9 km ed arrivare sulla terra prima di decadere. (t=9.000/300.000.000)

A questo punto entra di corsa un tachione che corre avanti e indietro per il palcoscenico e alla fine urta il muone.:

Muone- Ma tu chi sei che stai passando e spassando da mezz’ora?

(dandole uno spintone a sua volta)

Tachione- Eh. Le mani a posto!

Muone- Le mani a posto? Tu mi hai dato uno spintone che tra poco andavo alla velocità della luce!

Tachione – Non credo proprio! Tu non sai con chi stai parlando! Io sono un tachione: io ci nasco alla velocità della luce. Posso attraversare l’intero universo senza sfiorare nemmeno un atomo. Guardate che linea, che silhouette e completamente senza massa!   

Muone- Sulla tua massa avrei qualcosa da dire!

(apre una borsetta, estrae tre palline e le dà una per volta al tachione)

Comunque questo è un elettrone, questo è un neutrino e questo è un altro neutrino!

Tachione- Complimenti come si trasforma un muone non si trasforma nessuno!

Il muone  e il tachione escono di scena

N- Grazie tanto , ma io ai miei tempi non conoscevo il muone .

H- Ma se è per questo non conosce neanche l’acceleratore di particelle del CERN di Ginevra in cui protoni vengono accelerati a velocità vicinissime a quella della luce e subiscono uno schiacciamento nella direzione del moto , oltre ad aumento della massa.

Si alza un sapientino tra il pubblico per spiegare l’aumento della massa all’aumentare della velocità

 I protoni negli acceleratori di particelle.

Sapientino- Quando un protone viene accelerato all'interno di un acceleratore di particelle , subisce una contrazione nella direzione del moto , per effetto relativistico . Inoltre subisce anche un aumento della massa : infatti man mano che la velocità del protone aumenta , aumenta anche la sua massa , infatti occorre un'energia maggiore di quella necessaria per accelerare la particella e questo si spiega solo ammettendo che la massa del protone aumenti.

N- Anche la massa !!

E- Sì , anche la massa varia al variare del sistema di riferimento in cui è considerata ed aumenta  all’aumentare della velocità del sistema ( m = g mo )

     mo  = massa in quiete

N- Questo è ancora più sconvolgente!

Dal fondo della sala entra di corsa un protone

Protone- Basta!Non corro più! Mi schiaccio, mi ingrasso, sono tutto sudato! Basta!

Esce di corsa  dalla sala

H- In realtà la formula che cambiò il mondo è  E = m c2

E-Questa formula significa che un oggetto di massa m possiede un ‘energia pari alla sua massa moltiplicata per il quadrato della velocità della luce .

N- Ma è una grandezza enorme !

H- Infatti . Ma oggi siamo in grado di dimostrare tutto ciò!

     Se avviciniamo lentamente un protone ed un neutrone....

N- Un protone ? Un neutrone ?

E, rivolto a H ,sottovoce parlando di N

E -Ma è  proprio ignorante !

H- Avvicinando , dicevo un protone ed un neutrone si ottiene un deutone....

N- Deutone ?

H- Ma sì ,il nucleo di deuterio.

   Allora dicevo si ottiene un deutone ed una certa quantità di energia sotto forma di fotoni .....

N- Fotoni ?

H- Oh , insomma , i quanti di luce !

N- ah!

 (facendo finta di capire)

 H- Ma se calcoliamo le masse del protone e del neutrone  vediamo che la somma di queste due masse è inferiore alla massa del deutone , e questa massa mancante corrisponde esattamente all’energia emessa .

N- (ormai rassegnato )  oh!

E . gli mette un braccio intorno alle spalle come per consolarlo.

LA FUSIONE NUCLEARE.

H- Questo processo si chiama fusione .Anche sul sole avviene un processo simile : 2 deutoni si uniscono  formando un nucleo di elio ed emettendo una quantità di energia pari alla massa mancante (differenza tra la somma delle masse dei due deutoni e la massa dell’elio ) ).

E- Esattamente nel modo da me previsto con la mia formula !

N- Ma allora,  facendo un po’ di conti ,  il sole , data l’enorme energia radiante , perde ogni secondo qualcosa come 4 milioni di tonnellate di massa .

H- Giusto, ma non mi preoccuperei poi tanto, il sole può continuare a perdere massa ancora per  alcuni miliardi di anni !C’è comunque un altro modo di produrre energia per mezzo di processi nucleari : la fissione dei nuclei , anch’essa governata dalla relazione di Einstein.

 N- Ma come! Se si può produrre energia mediante la fusione come è possibile che si possa fare la stessa cosa con la fissione (divisione ) dei nuclei ? Infatti se si vuole scindere un nucleo di elio occorre fornire la stessa quantità di energia prodotta dalla fusione di due deutoni con un bilancio energetico uguale a zero!

H- Ma questo avviene per l’elio , perchè il suo nucleo è legato da un’energia piuttosto elevata . Ma l’energia di legame è diversa da elemento ad elemento , e dipende dal numero di protoni e di neutroni . Il numero di protoni in un nucleo non può essere arbitrariamente elevato , perchè ad un certo punto la repulsione elettrica è tale da comprometterne la stabilità; la minima interferenza  ne provoca la distruzione , per esempio la divisione in due parti .

Un sapientino si alza dal pubblico e spiega la

FISSIONE NUCLEARE

Sapientino- Se si spara un neutrone contro un nucleo di uranio , fornendogli una certa energia , esso si scinde in un nucleo di cripton ed uno  di bario , liberando una quantità di energia (200 MeV) pari allo 0,1 %  della massa del nucleo di uranio, secondo la formula di Einstein.

(eV= energia acquistata da un elettrone quando viene accelerato da una differenza di       potenziale di 1 volt)

(Mev=1 milione di eV)

N-Allora il processo di fissione è molto meno efficiente della fusione dei deutoni in elio , durante la quale  quasi l’1% della massa si trasforma in energia .

H- Certamente , ma bisogna considerare che tra i prodotti della fissione ci sono anche molti neutroni i quali servono ad innescare altri processi di fissione.

N- Creando così una reazione a catena .

H- Esattamente. E purtroppo utilizzando tale processo è stata costruita un’arma dell’enorme potenza distruttiva.

E- Intorno al 1940, un gruppo di scienziati che lavoravano negli Stati Uniti , temendo che i fisici della Germania nazista riuscissero a costruire una bomba atomica prima della fine della guerra che stava devastando l’Europa ed il mondo intero, si rivolsero al Presidente  Roosevelt, il quale decise di dar vita ad un progetto speciale , il progetto Manhattan, destinato alla costruzione della bomba atomica.

 H- Il lancio della bomba su Iroshima e Nagasachi resta come una delle più brutte pagine della storia dell’uomo, anche se contribuì a porre fine alla seconda guerra mondiale.

E- Voglio ribadire che il mio contributo in questo campo fu solo di aver stabilito nel 1905 la relazione tra massa ed energia, una verità fisica di natura del tutto generale , il cui legame con un possibile utilizzo militare era completamente estraneo ai miei pensieri.

H- Sappiamo che lei è sempre stato un pacifista! Speriamo soltanto che il mondo capisca, prima che sia troppo tardi , che queste armi micidiali sono un pericolo per l’umanità , e che l’energia nucleare può essere invece utilizzata per scopi pacifici, per la crescita di un mondo civile  

N e E- E questo è anche il nostro augurio.

Cala il sipario.

Personaggi ed interpreti

Adriana Haller                                        Manuela Alfè

Isaac Newton                                           Rosario Comotti

Albert Einstein                                        Ernesto Barbieri

I pettegola                                                Bianca Santillo

II pettegola                                               Gaia Conte

Albert Michelson                                    Andrea Fulvio

Edward Morley                                       Fabio Zuppardi

Galileo Galilei                                          Filomena Marotta

Paradosso a cavallo di un                       Sabrina Tallarino

raggio di luce                                           Carlo Irollo

Paradosso dei gemelli                                                  

I gemella                                                  Antonella Lettieri

II gemella                                                 Alessandra Bianco

Muone                                                       Sara Gargiulo

Tachione                                                   Francesca Minichino

Protone                                                      Carlo Irollo  

Sapientini                                                                       

                                                                   Gabriella Donadio

                                                                   Anna Dovere

                                                                    Giancarlo Citterio  

                                                                    Gaetano Esposito

                                                                    Giuseppe Ferraro

                                                                     Concetta Vaccaio

                                                                     Umberto Capano

                                                                     Emanuele Santoro

                                                 Jean Francois De Martino Rosaroll

                                                                     Roberta Garofano

Effetti speciali                                             Umberto Iavarone

Trucco                                                          Roberta Palazzo

La classe II A a.s.1995/96