In camicia da notte e pelliccia

                                                                             di Oriana Pagliarone  

Vedendomi dall’esterno devo sembrare proprio una pazza: in camicia da notte con addosso  una pelliccia ed in mano un’enorme busta di plastica, di quelle per l’immondizia dei condomini.

Sì, una pazza! Apro il cassonetto e comincio a svuotare il contenuto del mio pacco: pupazzi, tanti pupazzi di stoffa, piccoli, grandi, morbidi, teneri, di tutti i colori e le forme.

Mi sono sempre piaciuti i peluches, e lui me li regalava ad ogni ricorrenza e ad ogni occasione: compleanni, Natale…

Mentre i pupazzi cadono nel cassonetto, li riconosco uno ad uno, legati ai momenti felici di un breve periodo della mia vita insieme a lui e i ricordi mi assalgono.

Frugo tra quelli che sono stati per qualche anno i fedeli compagni dei miei sogni sereni, mi riprendo  quel micetto buffo e tenero che è stato il suo primo regalo, me lo ricordo bene, soprattutto ricordo il batticuore che avevo quando lui me l’ha portato. I nostri primi giorni insieme, tutto bellissimo, tutto meraviglioso.

Guarda! Il  millepiedi multicolore, il mio preferito, è così grande che a stento riesco a tenerlo in braccio, è lungo lungo, almeno un metro e mezzo. No, questo lo voglio tenere…

Ma che sto dicendo, una pazza, sono veramente una pazza, non mi basta quello che mi ha fatto passare , lui, ora mi voglio conservare anche i suoi regali!

Basta, via tutto, via tutto! Riprendo la busta ancora mezza piena e con un gesto deciso  butto tutto nel cassonetto.

Pulizia, devo fare pulizia, riprendere in mano la mia vita, smetterla di essere la ragazza romantica che crede alle favole.

Rientro in casa, mio padre mi guarda dalla scrivania del suo studio, è preoccupato per me, da alcuni giorni sono nervosa e pallida, crede che stia covando un’influenza:

«Dove sei andata, vestita così, sei impazzita? Vuoi proprio prenderti un malanno?», mi chiede ansioso.

«Papà, sono andata a buttare la spazzatura!»

«In pelliccia e camicia da notte? »

«Sì, scusa, quando sono tornata dal cinema ho poggiato la pelliccia sulla poltrona e mi sono dimenticata di metterla via. Mi stavo preparando per la notte, quando  mi sono ricordata che dovevo ancora buttare un sacchetto, era importante, dovevo farlo assolutamente questa sera, così…»

«Va bene, va bene. Come sei strana in questi giorni, ora vai a letto, buonanotte!»

Papà mi guarda e so che sta pensando “ La mia bambina ha qualcosa che la turba”

È vero, papà, la tua bambina sta crescendo.