Il disordine ordinato          di Oriana Pagliarone         

 

 

Io sono per natura disordinata, ma da quando ho una famiglia tutta mia, ossia da più di quarantatre  anni, sono  diventata  ordinata, per non essere sommersa  dagli oggetti più disparati che mio marito e mio figlio, quando ancora viveva con noi, lasciavano in giro, nella più totale inconsapevolezza di creare un caos indescrivibile.

Mio marito m’invita tuttora a non entrare nel suo studio, per non mettere ordine nel disordine organizzato che lui ritiene indispensabile per ritrovare ogni cosa all’occorrenza.

Ormai sono abituata a quest'ossimoro, il disordine ordinato, che regna in casa, ma una cosa, dopo tanti anni, ancora mi irrita: l’organizzazione degli spazi da parte del compagno della mia vita.

Posso tollerare che lui sia disordinato, ma trovo insopportabile che, però, quando se ne presenti l’occasione, diventi un maniaco dell’organizzazione dello spazio, del frigorifero, dopo aver fatto la spesa,  del bagagliaio della macchina, quando dobbiamo partire.

Per tale motivo conserva nel bagagliaio scatoloni di cartone che in teoria dovrebbero suddividere meglio gli spazi all’interno, ma che immancabilmente impediscono la sistemazione di valigie e borsoni, che, alla fine, passano sul sedile posteriore. Così, con buona pace di tutti, possiamo partire per le vacanze.

Nella casa al mare le cose poi peggiorano, perché lo spazio è minore e proprio non si può essere disordinati, occorre per necessità mettere a posto ogni cosa, sistemarla in modo che non sia d’ingombro, predisporre lo spazio per l’acqua minerale, per le derrate alimentari, per le attrezzature del mare, insomma un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto.

Attenzione però a disporre su di un tavolinetto un vassoio, magari regalo di   un’amica, dopo poco verrà riempito di ogni cianfrusaglia: una pila esaurita, un paio di occhiali che nessuno usa più, un pacchetto di fazzoletti, un vite uscita da chissà quale cassetto, una chiave di cui ignoriamo la provenienza ecc..

Sembra che tutti gli oggetti che non hanno una loro collocazione naturale si riuniscano in quel vassoio, per dare luogo ad una festa dell’oggetto inutile e fuori posto. Mio marito è capace di riempire in poco tempo, con una serie di questi oggetti, ogni superficie pianeggiante, mentre io cerco di farli sparire, perlomeno in qualche cassetto. I cassetti sono indispensabili per l’ordine in casa. Ogni cosa può essere riposta in un cassetto e così sparire alla vista, per creare  ordine nella stanza. Ordine per lo più apparente, perché all’interno dei cassetti il discorso è molto diverso: il disordine là dentro è totale. Almeno nei miei cassetti.

In quelli di mio marito regna un ordine puntiglioso e capillare.

Ricapitolando: il mio è un ordine apparente, il suo un disordine apparente.